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Monte Sodadura (m. 2010)

Titolo itinerarioConcatenamento Monte Sodadura - Cima di Piazzo - Monte Araralta - Pizzo Baciamorti
Partenza daMoggio
Quota partenza890
AccessoDa Lecco seguire la diramazione per la Valsassina della S.S. 36.
Giunti al colle di Balisio seguire le indicazioni per Moggio.
Dislivello1450
Tempo di salita7.00 per il giro complessivo
EsposizioneVaria
DifficoltàE
CartinaCartina Kompass n. 105 Lecco Val Brembana
Bibliografia--
SezioneOrobie - Prealpi Lombarde lecchesi
Descrizione
MONTE RESEGONE: Monte Resegone dal sentiero per il Monte Sodadura.

Da Moggio, superata la partenza della funivia per i Piani di Artavaggio, si prosegue lungo la strada per il Culmine San Pietro fino al primo tornante ove è possibile parcheggiare l'auto in un parcheggio sulla sinistra (località Torrente).

Il sentiero per i Piani di Artavaggio è ben segnalato (sentiero 724) e seguendo le indicazioni con salita costante si arriva ai Piani di Artavaggio. Dai Piani, ora è ben visibile davanti a noi l'inconfondibile piramide del Monte Sodadura (m. 2010).

Ci portiamo nei pressi dell'ex hotel Sciatori e prendiamo il sentiero per il rif. Gherardi, che abbandoniamo quasi subito per prendere la dorsale SO del Monte Sodadura, che seguiamo fino al suo termine. Dalla vetta proseguiamo la cavalcata scendendo per la cresta NO.

Ora traversiamo il versante N del Monte Sodadura in direzione del Passo Sodadura (m. 1854). Dal Passo Sodadura proseguiamo in direzione E aggirando a nord la quota 1927 giungendo alla Bocchetta Ragadur.

Ignoriamo per il momento il sentiero che verso sud scende al rifugio Gherardi, e proseguiamo in direzione E lungo il sentiero 101 giungendo alle baite Capretondo (m. 1870). Ora per la cresta SO si arriva alla vetta del Monte Araralta (m. 2003), ed in breve anche alla vetta del Pizzo Baciamorti (m. 2006).

Ora scendiamo per il sentiero appena percorso in salita fino alla Bocchetta Regadur, e da qui scendiamo verso sud al rifugio Gherardi per il sentiero che prima abbiamo ignorato.

Scendendo al rifugio Gherardi, poco sopra vi è il rifugio privato Cesare Battisti, da cui parte il sentiero di rientro per i Piani di Artavaggio, e quindi dai Piani di Artavaggio rientriamo a valle per il medesimo sentiero di salita.